Vai al contenuto
Home » Blog » Politica e attualità » In Umbria trionfa Salvini: catastrofe annunciata. L’alternativa si crea solo tra le persone.

In Umbria trionfa Salvini: catastrofe annunciata. L’alternativa si crea solo tra le persone.

I giornali e le destre avranno ovviamente gioco facile, oggi, a parlare dell’Umbria come test nazionale (fallito) per la coalizione giallo-rossa. Effettivamente, l’attenzione politica e mediatica per questa tornata elettorale era fortissima.

Una coalizione del tutto inedita, quella tra M5S e PD, si è presentata unita alle elezioni, nella speranza di arginare e sconfiggere la destra capitanata da Salvini.

A livello mediatico, la campagna elettorale è stata tutti incentrata sul “liberare l’Umbria dal PD” e sul “non consegnare l’Umbria a Salvini”.

La vittoria di Salvini è schiacciante. Ed è una vittoria di Salvini, perché chi sia la nuova Presidente umbra (una che ha lasciato il suo Comune con un buco di 2 milioni di euro) non interessa davvero a nessuno.

È chiaro: da un lato l’Umbria è scossa dagli scandali che hanno portato alla caduta della giunta precedente, dall’altro parliamo di una Regione minuscola. Il solo Comune di Milano è una volta e mezzo il numero dei suoi abitanti.

Per di più, dal 2015 in avanti il centrosinistra in Umbria ha continuato a retrocedere Comune dopo Comune, salvo rari casi. Fosse accaduto il contrario oggi sarebbe stato davvero un miracolo.

Eppure, ciò che dà valore politico a questa disfatta è la scelta dei gruppi dirigenti di PD e M5S, la loro decisione di mettersi frettolosamente insieme e di spendersi in prima persona nel tentativo di arginare Salvini.

Davvero siamo condannati inesorabilmente alla vittoria di Salvini ovunque e senza speranza? Sì, se pensiamo che basti il “candidato civico, libero dai Partiti”. Che sia l’imprenditore umbro o l’avvocato pugliese, il risultato sarà lo stesso.

Si può tornare a vincere?

Quello che la sinistra ha bisogno di fare se vuole tornare a contare qualcosa, e magari a vincere, è ritrovare sé stessa, i propri valori, la propria collocazione nel paese, costruendo la sua alternativa fra le persone.

Il punto non è mettere il simbolo del PD nello stesso riquadro del M5S. Il punto è fare proposte e allargare la partecipazione a cittadini, associazioni, gruppi che magari – nella latitanza del PD – si sono avvicinati a quel Partito. E soprattutto a quei milioni di cittadini che non votano più.

Ho già scritto qui che credo che la battaglia per i beni comuni sarebbe il primo terreno nazionale su cui provare ad avviare questo percorso. Ma ci sono così tanti altri aspetti dimenticati o strumentalizzato dal dibattito degli ultimi anni.

Si punti tutto su sostenibilità, sanità pubblica, scuola, welfare, lotta alle disuguaglianze, solidarietà, diritti. Si incalzi quella parte di popolo 5 Stelle che crede che queste debbano essere le priorità. Si aggiunga una forte spinta europeista critica e federalista e una coraggiosa battaglia sui diritti.

Milioni di persone da cui partire

Con chi parlare, prima che con i vertici nazionali grillini?

Le associazioni LGBT+; le tante realtà impegnate sui diritti civili; la miriade associazioni e comitati che si occupano di sostenibilità, beni comuni, agenda 2030, sviluppo sostenibile; i sindacati, gli studenti e i lavoratori; le associazioni che si occupano di legalità e di attivismo civico; le realtà del terzo settore; il Movimento Federalista Europeo; le associazioni politiche locali vicine ai valori del centrosinistra… Potremmo andare avanti ancora!

Facciamolo come Partito, a tutti i livelli. E poi portiamo nelle istituzioni queste istanze, realizziamo tutto quello che si può e facciamo battaglia per il resto. Facciamo vedere che non scherziamo.

Stiamo parlando di milioni di persone, milioni di cittadine e cittadini con cui dovremmo tornare a parlare, confrontarci, discutere, condividere battaglie e soluzioni. Di lavoro ce n’è moltissimo. Ben più utile e interessante che trattare con Luigi Di Maio.

E poi si vedrà. Ma intanto la sinistra torni fra le persone. O siamo spacciati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *