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Perché la tassa sulle auto aziendali è davvero un errore

Per reazione a questo clima fastidiosamente di destra, ero istintivamente d’accordo con la tassazione sulle auto aziendali.

Al governo c’è gente che ci racconta che tutte le tasse sono sbagliate, che l’unica loro ragione d’esistere è abbassare le tasse, che il PD è il Partito delle tasse.

Chiaramente, la metamorfosi in Partito di centrodestra di Italia Viva è completatata proprio grazie a questa battaglia ideologica contro qualunque tipo di tassazione, e per questo di istinto mi ero detto: “sai che c’è, mi sta bene questa tassa”.

Però, approfondendo la questione, ho dovuto cambiare idea. Ma la ragione per cui questa tassa è sbagliata non è che tutte le tasse sono sbagliate.

I motivi sono due: il primo è che le auto aziendali vengono prese a noleggio – solitamente dalle imprese medio-grandi – e sono auto nuove, che producono meno emissioni.

Quindi si sta di fatto tassando una categoria di auto che invece andrebbe in qualche modo promossa.

E poi, tutto sommato, mi accorgo che il problema è più generale. Questo Governo – come tutti i Governi di cui ho memoria – non ha il coraggio di affrontare seriamente e in maniera strutturale la questione della tassazione. Il secondo problema della tassa in questione è proprio questo.

È inutile spargere piccole tasse qua e là, quando ci sarebbe bisogno di riforme strutturali. Ci sarebbe bisogno di modificare per rendere più equa la tassazione sul patrimonio, ci sarebbe da rifare un’IRPEF veramente progressiva e omnicomprensiva.

Il punto non è abbassare le tasse a tutti indiscriminatamente perché le tasse sono brutte e cattive. Il punto è rivedere complessivamente il sistema fiscale, perché diventi un sistema giusto ed equo.

Quando ci sarà la capacità politica di affrontare questa questione?

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